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martedì 29 maggio 2012

Amarcord...



Caro Lorenzo,

oggi sono 12 anni che fai parte della mia vita, anzi 12 anni e 9 mesi poiché sei stato con me fin dal giorno in cui ho scoperto di averti nella mia pancia. Ed eccoci qua, sei cresciuto, e noi siamo diventati grandi. Il mondo è cambiato, erano solo 12 anni fa ma sembrava tutto più facile.

Non c'era crisi e c'era speranza. Quell'anno Valentino Rossi iniziava a vincere e tutti erano diventati centauri, anch'io andavo in giro con la vespa del babbo, nonostante il pancione!
Perdemmo l'Europeo in una terribile finale con la Francia con il golden goal di Trezeguet.
Luna Rossa disputò l'America's  Cup contro New Zealand e babbo si alzava di notte per vedere le regate. La Lazio vinse il campionato. Ma fu anche l'anno del grande Giubileo e dell'ultimo drammatico volo del concorde. American Beauty vinse il premio oscar la Sony lanciò sul mercato la PS2.

Per quanto ci riguarda eravamo due giovani genitori con una creatura meravigliosa che illuminava i nostri passi e che giorno per giorno come per magia sistemava le cose: il babbo si laureò un mese esatto dopo la tua nascita e io finìi i miei esami e conclusi la tesi di laurea. Stavo già lavorando e babbo trovò lavoro in brevissimo tempo.

Sono passati 12 anni e dopo questo giro amarcord non ho nessuna voglia di parlarti di quanto sia cambiato il mondo intorno a noi in questo decennio. L'unica cosa che sento di dirti è di augurarti un felice compleanno, che sia un giorno ricco di sorrisi e di affetto, a domani ci penseremo domani.

Mamma




lunedì 21 maggio 2012

L'Italia trema



Un week end surreale quello appena trascorso. Due giorni di tristezza, paura, sgomento, rabbia.
E la solitudine, la mancanza di fiducia verso coloro che avrebbero il compito di tutelarti, garantirti un lavoro o almeno il diritto di studio ai nostri figli e che invece non ti fanno neanche sentire sicuro a casa tua. E cercare parole, che ancora non trovo, per spiegare ai miei figli quello che è successo.

Ricordo ancora le lacrime dei miei genitori quando in un pigro pomeriggio di agosto arrivò la notizia della strage di Bologna. O il silenzio a tavola, dopo il ritrovamento del corpo di Aldo Moro. Sono cresciuta in una famiglia che si sentiva parte della storia, e io ne sono orgogliosa. Ma sembra che oggi la storia sia fatta da altri, da un gruppo di persone che ti monta la scenografia intorno e ti fa vivere a seconda del loro umore e del loro tornaconto.

La strumentalizzazione è l'azione più diffusa, noi stessi veniamo strumentalizzati, così come le vittime di stragi o di terremoti, sbattute sulle pagine dei giornali o in qualche servizio della d'Urso.

Poi vedo, nella stessa tv, i ragazzi di Brindisi tornare nelle loro aule con uno striscione: "non ci fate paura" e tutto cambia, tutto riprende vita. La speranza, il coraggio, la voglia di cambiare questo schifo.
E subito dopo l'ultim'ora di un padre che ha gettato dal balcone i figli e poi si è suicidato. Follia o vittime di questo paese allo sbando?
Verità e chiarezza, ne ho bisogno per sapere chi sono e dove sono!

Costruiamo un ponte sopra a queste acque in tempesta.